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Auteri-Nocerina, ”prima” da applausi

NOCERA INFERIORE. Cameriere, champagne. Presentazione al bar, frase appropriata per uno come Gaetano Auteri, destinato a divenire lo champagne della nuova Nocerina, il lusso seduto in panchina. Presentazione da big: acclamato e portato in trionfo. Lo volevano in tanti. Alla fine il lusso degli allenatori di Seconda Divisione, e non solo, l’ha preso Giovanni Citarella spendendo un biennale. Auteri spiega la scelta nel corso della presentazione al Petruccelli al cospetto di oltre 200 tifosi: «E’ la prima volta in carriera che firmo per due anni. Forse sono stanco di girare, di seminare e poi di non raccogliere in tempo, anche se da qualche parte mi è capitato di raccogliere alla grande». La stanzialitá del pallone cercata sulla soglia della cinquantina, con motivazioni fortissime: «Il progetto di Citarella mi piace, è ambizioso. So solo allenare, l’ho fatto in tutti i modi possibili ed immaginabili – afferma il tecnico siciliano – ero attaccante ed ho cominciato allenando i portieri. Poi sono stato preparatore atletico, mister delle giovanili e quindi allenatore capo. Il calcio resta pane quotidiano, le motivazioni saranno sempre al massimo grado. Probabilmente è per questo motivo che vengo accolto con fiducia, è il mio biglietto da visita costruito con le fatiche di una carriera». Una specie di Special One per la Seconda Divisione. Però Auteri vola ad altezza di praticitá, senza illudere, senza apparire vanesio come Morgan, il cantante che tanto gli assomiglia in tratti somatici. Se gli parlano di obiettivi e di traguardi, resta calmo e sereno: «Bisogna fissare obiettivi quotidiani, dare tutto quello che abbiamo in professionalitá e passione giorno dopo giorno. Mi sembra onesto dir questo, pur essendoci le potenzialitá per raggiungere traguardi sperati da dirigenti e tifosi». La tattica accompagna il sentimento. Il marchio di fabbrica è il 3-4-3. Auteri lo ritiene scienza conosciuta, mai scienza esatta: «Non è un dogma, è un modulo che si sposa con la mia idea di calcio. Ritengo fondamentale mettere tutti, titolari e panchinari di giornata, nelle condizioni di scendere in campo sapendo esattamente come muoversi. Lo considero il vero lavoro tattico, al di lá della semplificazione coi numeri». Gallipoli l’esperienza migliore in assoluto, almeno a livelli di risultati. Tuttavia il campionato al Martina resta l’annata più gratificante in assoluto: «La C1 fatta con un gruppo composto da elementi da valorizzare – ricorda – e diversi di loro han fatto strada».
Voleva fermarsi nella sua amata Siracusa: non gli è stato possibile, la lasciò l’anno scorso, a D vinta con abbondante anticipo, per poi concedersi al blasone del Catanzaro. Potrebbe aver trovato la sua Aretusa a Nocera, per lui una sorta di nuova Artemide, che lo tramuta in fonte del rilancio rossonero.

 


Pastore sará il diesse «Faremo acquisti mirati»

 

L’ex difensore passa ad un ruolo operativo

NOCERA INFERIORE.
Quarant’anni, seconda vita del pallone iniziata da poco. Fino a gennaio, difensore centrale con la Colligiana. Al giro di boa della stagione, la fatal decisione: Ivano Pastore chiude una carriera caratterizzata da splendide stagioni con Taranto, Catanzaro, Giulianova e Cavese. Comincia a viaggiare, a vedere partite per la Nocerina, ad annotare sul taccuino nomi, alcuni giá conosciuti ed altri del tutto nuovi. Diventa l’uomo-mercato. Felicissimo di esserlo ancor di più ad Auteri presentato: «Nocera è una partenza di carriera bis davvero entusiasmante – afferma Pastore – e darò il meglio, come quando scendevo in campo. La Nocerina, grazie a Citarella, oggi è un’isola felice. Tutti, quindi, abbiamo il dovere di dare il massimo, al di lá degli incarichi e dei ruoli».

 

fonte: Marco Mattiello, La Città

 

 

Marco Mattiello

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