Ultime news

DA ZERO A DIECI: il pallonetto di Jogan e l’orgoglio molosso

Seconda sconfitta di fila per la Nocerina che, dopo la scoppola di Pisa, deve arrendersi anche al San Francesco al cospetto di un Frosinone apparso superiore in tutto e capace di indirizzare la gara a proprio piacimento, supportato in questo anche da un pizzico di fortuna al momento giusto…da Zero a Dieci.

Zero ad arbitro e assistente quando non vedono l’evidente tocco di mani con il quale Gessa si sistema la palla prima di battere Esposito per il gol dell’1-2. Da ripetere invece il rigore di Lepore, con Zappino che arriva quasi al limite dell’area piccola prima della battuta, costringendo il numero dieci rossonero ad angolare troppo il tiro. Ovviamente la differenza emersa stasera tra Nocerina e Frosinone non può ridursi a questi episodi.

Uno come la prima vittoria del Frosinone a Nocera. Negli undici precedenti sette vittorie rossonere e quattro pari. I tabu sono evidentemente fatti per essere sfatati.

Due i minuti che servono all’attaccante gialloblu Aurelio per sbloccare la gara. L’esterno napoletano sfrutta un’autostrada centrale, generata da Vitale proiettato in un’inspiegabile avanscoperta e dalla mancata chiusura di Crialese e di chiunque si trovasse nei paraggi, per presentarsi solo davanti ad Esposito e batterlo imparabilmente.

Tre all’uscita dal campo, con tanto di occhiata sdegnata alla panchina e camminata solitaria verso gli spogliatoi, di Luca Ficarrotta dopo venticinque minuti dal suo ingresso. L’esterno siciliano, che deve aver guardato troppa tv emulando quanto fatto da Pirlo in Juventus-Verona cinque giorni fa, viene mandato in campo da Fontana ad inizio della ripresa, con l’intento di dare maggior consistenza alla spinta sulle fasce dei suoi. Peccato che l’approccio non sia dei migliori e che l’allenatore inizi a paventargli il cambio fin dai primi minuti trascorsi in campo a trotterellare. Quanto affermato da Fontana mentre il calciatore esce di scena sembra il preludio ad un dopo partita poco tranquillo per quest’ultimo.

Quattro al buontempone presente in tribuna stampa che, mentre il responsabile del settore giovanile Pasquale Ussia sta illustrando in diretta tv i progressi della “cantera” rossonera, si produce in saluti alla telecamera attraverso la vetrata retrostante. Migliore figura la fa in contemporanea il direttore di questa testata il quale, con passo felpato accompagnato dalla solita flemma, viene scorto mentre coordina le operazioni dei suoi sottoposti.

Cinque su cinque le gare di campionato in cui la Nocerina è passata in svantaggio. Come domenica scorsa a Pisa, anche stasera la caratura dell’avversario non consente rimonte. Il provvidenziale pallonetto di Jogan aveva generato speranze subito mortificate dal palo colpito da Lepore su rigore, perfetta esemplificazione della sfortuna che spesso nel calcio colpisce chi è poco scafato e smaliziato.

Sei a Ciro De Franco. Il capitano, non sempre impeccabile in questo inizio stagione, stasera risulta tra i migliori in campo per la Nocerina, controllando bene un cliente niente male come Daniel Ciofani. Randella quando c’è da farlo e non perde mai la bussola. Sagacemente, stavolta, resta anche lontano dalla porta avversaria.

Sette le novità, tra uomini e cambi di ruolo, nella Nocerina in campo stasera rispetto a quella vista a Pisa. Tra squalifiche, una, ed infortuni, tanti, Fontana concede l’esordio assoluto anche ad Esposito e Crialese, con le riapparizioni di Cremaschi, Cristofari e Jogan. Cambiano invece mansioni Hottor e Vitale. Il ghanese torna a centrocampo, acquisendo anche arditi compiti di impostazione con l’assenza di Palma, spegnendosi però con il passare dei minuti. A disagio invece Vitale nel ruolo di centrale difensivo, con ampie responsabilità in occasione di primo e terzo gol dei ciociari.

Otto al pallonetto estemporaneo, di interno malleolo, con il quale Kris Jogan approfitta del malinteso Zappino-Biasi e sigla il momentaneo pareggio della Nocerina. Per il resto lo sloveno riesce ad incidere poco, limitandosi a qualche sponda, non sempre fruttuosa. La volontà c’è e si nota, ma non sempre può bastare.

Nove come il mese di settembre. A quello dell’anno scorso bisogna risalire per trovare un’altra sconfitta al San Francesco della Nocerina. Allora fu il Latina con un gol di Agodirin a punire la squadra guidata da Auteri, ancora confusa dal mancato ripescaggio in B, mentre stavolta tocca agli acerrimi rivali dei pontini espugnare il catino rossonero. Nel mezzo tante storie ed una squadra completamente rifondata.

Dieci, a costo di sembrare ripetitivi, alla curva rossonera. Primi quindici minuti di silenzio e poi abituale sostegno costante per tutta la gara. Il picco, così come a Pisa, si ha quando la partita non ha praticamente null’altro da dire, come a voler sottolineare un legame viscerale che niente ha a che vedere con il risultato del campo. Orgoglio molosso.

Salvatore Alfano, ForzaNocerina.it

Immagini collegate:

Back to top button