PROCESSO DERBY: Mano pesante della Procura










Giornata campale quella vissuta in casa Nocerina presso l’NH Hotel di Roma; va in scena il processo per i fatti del derby di Salerno. Si comincia in tarda mattinata con l’appello del presidente della Commissione, Sergio Artico. Sono presenti in aula i calciatori Lepore, Evacuo, Remedi, Kostadinovic, Hottor e Romito, i tecnici Fontana e Fusco ed il dirigente Pavarese; per tutti gli altri, compreso il presidente Benevento, sono presenti gli avvocati difensori. Si parte con le eccezioni preliminari; l’avvocato Cozzone, difensore di Citarella, prende la parola chiedendo lo stralcio della posizione per l’amministratore unico rossonero per le “note vicende personali;” Chiacchio chiede di conseguenza anche lo stralcio della posizione della società. Dopo oltre un’ora e mezza di Camera di Consiglio la Commissione Disciplinare accetta lo stralcio per la posizione dell’amministratore unico ma non per la società ritenendo che “la ricostruzione dei fatti potrà avvenire in via incidentale.”
LA REQUISITORIA DI PALAZZI – A questo punto prende la parola il Procuratore Federale Palazzi che da il via alla sua requisitoria con la ricostruzione dei fatti avvenuti prima del derby: “giorno dopo giorno le richieste dei tifosi si fanno sempre più stringenti,” ammette Palazzi, “i fatti della Domenica mattina dimostrano come si sia creato un clima rovente, di forte suggestione; matura così la decisione da parte dei calciatori di non disputare la gara, una decisione consacrata all’arrivo all’Arechi.” Tuttavia la faccenda cambia allo Stadio: “si pongono subito due ordini di esigenze incompatibili,” prosegue Palazzi, “a favore della mancata disputa della partita ci sono due spinte, quella dovuta alla solidarietà nei confronti dei tifosi ed il timore di ritorsioni; a favore della disputa della gara, però, c’è l’aspetto della tutela dell’ordine pubblico ma anche la norma che prevede che in caso di rinuncia ad una gara le società perdano i contributi. A questo punto Citarella, Benevento, Pavarese e Fontana trovano una soluzione che, almeno apparentemente, salva entrambe le esigenze; decidono di far iniziare la gara e di fare in modo che si a sospesa per mancanza di numero legale, convincendo di questo piano preordinato anche i calciatori.”
LE RICHIESTE DELLA PROCURA – Uno dei passaggi che colpisce riguarda le minacce di morte: “non c’era pericolo grave o imminente;” spiega Palazzi, “la portata della minacce è rimasta molto più sfumata di quanto realmente mostrato dai tesserati, come dimostrano anche le dichiarazioni di Benevento.” Arrivano poi le pesantissime richieste: 4 anni e 6 mesi di squalifica per Benevento, 3 anni e 6 mesi per gli altri dirigenti, i tecnici ed i calciatori; mano pesante anche per la società: si richiede l’esclusione dal campionato di competenza con assegnazione da parte del Consiglio Federale ad un campionato inferiore più diecimila euro di ammenda.
PAROLA ALLE DIFESE – Nel pomeriggio la parola passa alle difese; si comincia da Cozzone, che difende Danti. “Il mio assistito è accusato di illecito sportivo,” esordisce il legale, “ci troviamo di fronte ad eventi tristi e drammatici; i calciatori non sono stati convinti dalla società a scendere in campo ma dalle pressioni del questore.” Sullo stesso tono restano gli altri legali. A seguire tocca a Bosio, legale difensore di Cremaschi, e Sabetta, legale di Malcore: entrambi sottolineano, così come aveva fatto il legale di Martinez, che i tre non si sarebbero potuti opporre all’ordine del tecnico di entrare in campo; per tutti e tre viene chiesta l’assoluzione. Si susseguono le parole degli avvocati difensori; parla la Delle Donne per Ficarrotta, poi tocca a Piscini per Evacuo ed a Calcagno per Remedi. Si batte molto sulla mancanza di una prova fondamentale, quella del trasferimento dell’ordine di ordire la combine dai dirigenti alla squadra, oltre che ancora sulle minacce da parte dei tifosi e sui timori dei calciatori. A chiudere la giornata Orsino, legale di Kostadinovic, Fiorillo, legale di Hottor, che chiede anche la visione del filmato dell’infortunio del suo assistito, Aiello, di Fontana. Giuseppina Malagnino, a difesa di Fusco, Ruazzino, che difende Lepore. La seduta è aggiornata a domattina alle 10. La sentenza è prevista verosibilmente entro fine settimana prossima.
Filippo Attianese, ForzaNocerina.it