DA ZERO A DIECI: L’implacabile Siclari e il fortino del Cynthia










Successo di misura per la Nocerina, che passa in casa del Cynthia grazie a una rete di rapina di Fella a dieci minuti dal termine. Partita comandata dai rossoneri i quali, pur non creando grandissime occasioni, portano a casa un successo meritato…da zero a dieci.
ZERO alle casacche indossate dagli uomini del servizio d’ordine in azione al Comunale di Genzano, riportanti l’imbarazzante scritta “Stuart” in agghiacciante letterale interpretazione della corretta versione “Steward”. Bonario anche l’approccio alla gara del gentile ufficio stampa, che per le richieste di accredito non pretende domande in carta intestata e/o bollata ma solo tempestivo sms, con transito ai varchi di ingresso della tribuna stampa consentito senza esibizione di documento ma solo con calorosa stretta di mano. Viva il calcio pane e salame, anzi porchetta.
UNO l’attimo di esitazione accusato dall’assistente Cristofer Meloni di Olbia in coincidenza della rete del secondo vantaggio rossonero firmato da Fella. Punizione dal limite battuta da Nohman, braccio galeotto di Bianciardi e palla carambolante sui piedi dell’attaccante ex Siracusa che di rapina la mette nel sacco, suscitando le proteste dei padroni di casa per un fuorigioco che non avrebbe motivo di essere reclamato. Se ne capacita quasi subito anche il guardalinee, la cui convinzione viene rafforzata dalla consistente massa rossonera che solo una poco robusta rete da pollaio separa dalle sue spalle. Bandierina giù e corsa a centrocampo.
DUE i pali colpiti da Siclari di testa nelle ultime due giornate, in azioni fotocopia nate entrambe da cross dalla sinistra operati da Santamaria, al solito preferibile in fase propositiva che di ripiegamento, nella quale accusa evidenti quanto letali imbarazzi. A differenza del collega dell’Anzio, il portiere del Cynthia Scarsella non va a sbattere pericolosamente contro il legno, limitandosi ad accompagnare la sfera, con sguardo e preghiere, mentre conclude la propria traiettoria incocciando la parte interna del montante.
TRE al cuore di pietra che l’allenatore del Cynthia Simone Rughetti mostra nei confronti del proprio centravanti Matteo Bertoldi. Il ventunenne attaccante paga infatti la tattica eccessivamente attendista del proprio tecnico, che va a sconfessare propositi più bellicosi esposti in settimana, con una domenica di pura solitudine, trascorsa a vagare senza frutto tra maglie rossonere. Le cose peggiorano dopo l’espulsione del compagno Masotina avvenuta al trentesimo del primo tempo, che risistema il Cynthia in versione “pullman davanti alla porta”. E per il nostro eroe è notte fonda.
QUATTRO ad un improvvido gesto tecnico di cui si rende protagonista Roberto Vitolo nel tentativo di rimettere velocemente in gioco la sfera da fallo laterale sulla trequarti di casa. Il pallone gli sfila via dalle mani finendo all’interno del recinto di gioco, con conseguente rimessa invertita dal direttore di gara. Il tutto emblematico di una prestazione non certo da tramandare ai posteri. Dopo l’ingresso di Ciotti per Santamaria, Simonelli lo schiera addirittura da centrale di sinistra nella difesa a tre, con potenziali conseguenze catastrofiche che solo l’ormai evidente disarmo del Cynthia impedisce di verificare.
CINQUE i giri di lancette dell’orologio che sono bastati a Peppe Siclari per timbrare il cartellino dei marcatori anche in terra laziale. Servizio filtrante di un tutto sommato positivo Nohman che Milani lascia sfilare per la botta di sinistro che l’attaccante ex Taranto indirizza sotto la traversa non lasciando speranze ad un incolpevole Scarsella. Decima rete stagionale, la sesta in campionato e la quinta nell’ultimo mese considerando anche la Coppa Italia per l’uomo che è indiscutibilmente il maggiore fornitore di reti e consistenza fisica della prima linea rossonera.
SEI sono le decine di minuti trascorse dal Cynthia in inferiorità numerica. Una circostanza che, come un tempo sostenuto da Liedholm, va ad accrescere la concentrazione e ad assecondare la tattica particolarmente attendista adottata dai laziali fin dall’inizio, complicando i piani di una Nocerina che, dopo aver subìto il pareggio, si trova a dover scardinare un vero e proprio muro innalzato a protezione del portiere Scarsella. La breccia viene creata dalla punizione di Nohman a dieci minuti dalla fine, sulla quale si avventa Fella per il definitivo 1-2.
SETTE a Mario Coppola, vero caposaldo di un centrocampo rossonero decimato dalle assenze. A Genzano lo affianca Mario Barone e l’aversano ex Arezzo e Sorrento non si scompone, offrendo la solita prestazione di ordine e dinamismo, correndo per due e forse anche per tre. Stesso voto, come consuetudine, anche per Peppe Siclari che sblocca il risultato in principio di gara per poi costituire costante spauracchio per difensori del Cynthia spesso trascinati in appassionate scorribande nella loro metà campo.
OTTO il numero di maglia indossato proprio da Mario Barone, colui che nei piani estivi doveva essere il faro della mediana per poi essere scavalcato da Di Pietro nelle gerarchie prima di Maiuri e poi di Simonelli. Inizia forzando troppo le giocate, cercando a tutti i costi il numero ad effetto, per poi riconvertirsi a più ragionati tocchi semplici che, se non particolarmente illuminanti, risultano comunque funzionali a scardinare il muro eretto dal Cytnhia. Il compitino resta però troppo poco per un calciatore dal quale ci si attende(va) molto di più.
NOVE al ritmo incalzante che il giornalista, speaker e amico fraterno Carmine Apicella impone all’intervista post-partita del tecnico rossonero Simonelli, non lasciando spazio ad altre domande che volenterosi cronisti arrivati da Nocera vorrebbero ingenuamente porre. Il tutto per lasciar decantare un’ansia come al solito palesatasi già durante il viaggio e ben mostrata anche sui gradoni del Comunale di Genzano, con evidente insofferenza verso patetiche preoccupazioni mostrate da un più giovane compagno di trasferta per le contemporanee difficoltà della Juventus sul campo del Genoa. E fu così che agli altri non restarono neanche le briciole. Onnivoro.
DIECI i punti messi in cascina dalla Nocerina dall’avvento di Giovanni Simonelli in panchina, frutto delle tre vittorie contro Herculaneum, Anzio e Cynthia e del pari di Gravina che lascia più di qualche rimpianto per come maturato. Ad accompagnare il filotto positivo, un ritrovato entusiasmo ed una maggiore convinzione nell’applicare soluzioni di gioco provate in allenamento. Il tutto in attesa di ulteriori positivi riscontri e di qualche correttivo in arrivo dal prossimo mercato di dicembre.
Salvatore Alfano, ForzaNocerina.it