C’è un filo sottile e indistruttibile, colorato di un rossonero indelebile, che stringe a sé con tenacia le due Nocera alla loro squadra di calcio.
Seguendolo a ritroso, quel filo ci porta lontano nel tempo. Ci fa passare attraverso la Serie B; la Supercoppa di Lega Pro Prima Divisione; la finale di Rieti. La delusione di Melfi; le retrocessioni con Benevento e Viterbese. La finale di Ancona; il gol di Marchegiani al “Delle Alpi”; lo spareggio col Sora. La gara con l’Ascoli, che ancora brucia; la vittoria di Delneri, il ripescaggio in C2. Lo spareggio del San Paolo, preceduto da anni bui e maledetti, cominciati con quell’amara sparizione. Seguendone ancora la traccia, quel filo ci porta allo spareggio di Cosenza, quando il Catania prese la sua rivincita. Ci fa salire e scendere dalla C1, passando accanto alla città messa a ferro e fuoco a causa dello scippo di Barra. La cadetteria. Lo spareggio di Catanzaro che ci portò in Serie B. La Serie D vinta giocando sempre lontano da casa. Il filo si assottiglia ma continua. Continua negli anni della quarta serie, riportandoci al titolo di Campioni d’Italia dilettanti, dopo la finale con l’Elpidiese e anni bui in cui il rossonero delle nostre maglie si affievolì. Ma, in precedenza, splendeva. Eccome! Come quando attraversò, per la prima volta, la Serie B. Lo spareggio col Monopoli. Il Campo Forino. Quel filo resiste nonostante la Seconda Guerra Mondiale. Gli anni Trenta. Egri Erbstein. I molossi. Gli spareggi con la Cavese. La Grande Guerra. Le amichevoli. Il percorso sta per finire. Eccone il capo, 107 anni fa. Martedì primo febbraio 1910. Da quel giorno nasce la storia della nostra squadra del cuore.
Ritorniamo a oggi. Quel filo va avanti. Arriverà là dove ci porterà la Nocerina. Auguri! Auguri, Nocerina. E auguri a noi! Auguri, molossi!
Francesco Belsito, ForzaNocerina.it
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