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IL PAGELLONE: Il ritorno della Nocerina, in attesa di nuovi successi

Benché il cervello di noi tifosi sia tarato a stagioni, il 2016 rimarrà un anno da ricordare nella mente dei supporters rossoneri. In dodici mesi sono cambiate tante cose. A gennaio il Città di Nocera si barcamenava in una rincorsa alla capolista Sant’Agnello che, ai più, appariva quantomeno complicata. A dicembre, la Nocerina è a tre punti dal gradino più alto della Serie D. Per ricordare un anno comunque significativo nella storia rossonera, ecco il nostro pagellone di fine anno.

DIECI ad un amministratore delegato, diversi vicepresidenti, un ufficio marketing, un gruppo comunicazione da comunicati a tre cifre, tanti collaboratori attivi tutto il giorno, tutti i giorni. La medaglia d’oro del 2016 rossonero, va alla società. Ripartita dall’Eccellenza, la dirigenza ci ha riportati in serie D restituendo alla storia il nome Nocerina. Adesso non c’è alcuna voglia di fermarsi. In estate era stata allestita una squadra di tutto rispetto. Rimandati a settembre, rosa e staff tecnico sono stati corretti al mercato di riparazione. L’entusiasmo sta tornando e, come si suol dire, l’appetito vien mangiando.

NOVE all’effetto taumaturgico della sconfitta di Vallo della Lucania sulla stagione della Nocerina. Lo scivolone in terra cilentana è costato l’esonero a Maiuri, permettendo la ricomparsa al San Francesco di Gianni Simonelli. L’indimenticato allenatore della semifinale di Gualdo e della finale di Ancona (che tanto aveva fatto bene anche nella stagione successiva) è tornato in questa piazza per un debito d’onore nei confronti di dirigenza e tifosi rossoneri. Il suo arrivo, insieme all’inseparabile Sossio Perfetto, ha riportato serenità sugli spalti e, soprattutto, nello spogliatoio rossonero. Ma il mister avrebbe potuto poco senza una squadra. Allora onore al merito a Sommariva e Amato; a Cacace, Cuomo, Santeramo, Vitolo, Santamaria; a Coppola, Ramcheski, Milani, Ciotti, Papini, Di Pietro, Alvino, Ciotti; Fella, Siclari, Girardi, De Julis e così via. Entrate in campo anche per un minuto, ma dando il massimo! Come piace al professore.

OTTO all’invasione che, qualche mese fa, ha subito il Comunale di Scafati. Insieme al San Francesco, l’impianto canarino è stato co-protagonista della vittoria della scorsa stagione. Tra campionato e coppa, i molossi ne hanno calpestato l’erbetta sintetica per cinque volte. Nell’ultima esibizione, contro i “padroni di casa” del San Vito Positano, il colpo di testa in tuffo di Marcucci regalò alle migliaia di tifosi rossoneri la gioia per la promozione. La festa si trasferì per le strade di Nocera culminando, com’era giusto, al San Francesco. Otto è anche il voto che va a tutti i ragazzi che, nella scorsa stagione, hanno conquistato sul campo una vittoria che, a un certo punto della stagione, sembrava sfumata.

SETTE all’annata dei bomber in rossonero. Da Pasquale Carotenuto che, con ventitré centri, ha eguagliato il record di marcature in una sola stagione; a Errico Marcucci, ottima persona fuori dal campo, cecchino spietato sui (rari) rettangoli verde dell’Eccellenza campana; passando per le reti impossibili di Scibilia e la verve giovanile ed esplodente di Piero Ciotti. Insieme alle stagioni, passano i protagonisti. Ma la maglia resta. Adesso la indossano Girardi, Siclari, Fella e da poco De Julis e Valente. Onoratela come la state onorando. Da veri molossi.

SEI ai portieri che si sono avvicendati tra i pali del Città di Nocera/Nocerina nel 2016. L’esperienza di Luigi Amabile, importante in alcuni occasioni, ha poi lasciato spazio alla gioventù di Vincenzo Napoli, a conti fatti più utile a causa della regola degli under e di avversari che raramente riuscivano a concludere verso lo specchio della porta rossonera. In serie D ecco Daniele Sommariva, primavera del Genoa accompagnato da credenziali importanti, solo in parte confermate dal campo. A tratti gli è stato preferito, infortuni permettendo, il coetaneo ma più smaliziato Ciro Amato, temprato dall’aver già disputato qualche campionato di Eccellenza e serie D. Tutti, in ogni caso, hanno portato a casa pagnotta e panettone.

CINQUE alla quantità sterminata di under che hanno vestito la maglia del Città di Nocera/Nocerina in questi dodici mesi, molti dei quali passati assolutamente inosservati e nessuno in grado di lasciare rimpianti. Qualche nota positiva non è mancata, come la piacevole giovanissima scoperta Piero Ciotti, parzialmente eclissatasi in questa stagione, i buoni Milani e Papini, capaci di garantire qualità e concretezza in diverse posizioni del campo, e un Vitolo, sempre grintoso, schierato in svariate posizioni. Per il resto, se l’anno scorso sussisteva la scusante di una società nuova e di una squadra costruita in fretta, nell’avvicinarsi alla nuova stagione di serie D era lecito attendersi qualcosa in più da chi ha operato la scelta dei ragazzi.

QUATTRO i gol subiti dalla squadra, in otto gare, dopo l’arrivo di Simonelli, che fanno il paio con le diciassette marcature messe a segno. Uno score che ha permesso ai molossi di raggranellare venti punti. Il cambio di rotta è stato evidente. Il trainer precedente aveva conquistato 14 punti in nove gare, mettendo a segno 12 gol e subendone altrettanti. Il cambio di marcia è tutto in questi numeri.

TRE come le decadi trascorse in rossonero da Giovanni Oliva. Lo storico magazziniere dei molossi è l’anima nascosta del San Francesco. Chiunque abbia indossato la maglietta rossonera negli ultimi trenta e passa campionati, è passato da lui. I suoi rimproveri, le sue occhiatacce, la sua ironia, e la malcelata timidezza ne fanno un pezzo di Nocerina. Dirigenti, presidenti, allenatori, giocatori sono passati. Lui è sempre là. Padrone dei corridoi e degli stanzoni che campeggiano al di sotto della tribuna del nostro stadio.

DUE alle parole di congedo di Vincenzo Maiuri. L’ex allenatore dei molossi ha lasciato la piazza in cui aveva allenato per quasi dodici mesi con una caduta di stile che ha lasciato l’amaro in bocca a tutto l’ambiente rossonero. Giustificare le prestazioni opache dei molossi, in diretta televisiva e senza contraddittorio societario, facendo leva sulle mancanze di una rosa che aveva a disposizione giocatori come Pomante, Girardi, Siclari, Barone, Coppola, Nohman (gente che da anni fa la differenza in questa categoria) non è servito a mascherare la mancanza di idee di un trainer che, forse, aveva dato già tutto nell’annata precedente.

UNO come le sconfitte subite al San Francesco nel corso dell’anno solare. L’inaspettato stop arrivò alla seconda giornata al cospetto dell’attuale capolista Trastevere, affrontata senza il giusto mordente, probabilmente risentendo anche dell’inopinata sconfitta alla prima giornata in casa del Madre Pietra Daunia. Per il resto, il terreno amico si è rivelato fortino inespugnabile per le compagini di Eccellenza e serie D, rinnovando una tradizione centenaria che ha sempre visto i molossi di ogni epoca dettare legge al “canile”. L’andazzo si è consolidato con l’arrivo in panchina di Simonelli, sotto la cui guida sono arrivate in casa solo vittorie… sperando di proseguire.

ZERO al comportamento di Marco Pomante. L’eroe di Foggia, autore della rete che valse la matematica promozione in serie B qualche anno fa, richiamato in rossonero per guidare la difesa, ha preferito lasciare la città a campionato in corso, prima di un incontro importante per il prosieguo della stagione. I nocerini non dimenticano. Non dimenticano chi gli regala delle emozioni e non dimenticano chi gli fa dei torti. A Nocera sarai sempre il benvenuto ma, d’ora in poi avrai qualche applauso in meno. E pensare che c’è chi, dopo solo un anno e mezzo in rossonero, ha dimostrato un attaccamento alla maglia decisamente maggiore…ogni riferimento ad Andrea Di Pietro non è puramente casuale.

Alle porte delle case rossonere si è ormai affacciato un altro anno. L’Anno Domini 2017; l’anno 107 dalla fondazione della nostra Nocerina. Un anno che deve sancire la rinascita. Il traguardo della Lega Pro è troppo importante. Dopo le assurde mortificazioni patite nelle ultime stagioni, i molossi devono tornare in un campionato che gli compete per storia, amore, tradizione e diritto. Perché il rossonero è qualcosa di endemico. Noi nocerini ce l’abbiamo nel sangue. Non possiamo farne a meno. Allora, l’augurio della nostra redazione è che gli abitanti delle due Nocera, e tutti i tifosi della Nocerina, possano affrontare l’anno nuovo con grinta e sacrificio, senza mollare mai, come veri Molossi!

Salvatore Alfano, ForzaNocerina.it (foto Antonio D’Acunzi)

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