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AUGURI ROSSONERI, Pierino

Cos’hanno in comune Como e Palermo? E Pisa e Lecce? E Livorno e Ascoli? “Sono città italiane”. Sì, ma acqua. “Ci ha giocato la Nocerina?”. Fuocherello… A Palermo, Como, Pisa, Lecce, Livorno, Ascoli… e tante, tantissime altre città, c’era lui, c’era Pierino!

Amabile e gentile, spensierato e fuggente, Pierino, l’uomo senza cognome (o meglio, col cognome assegnatogli, d’ufficio, dalla strada) ha seguito i molossi lungo tutta la Penisola. Si metteva sul treno, senza mai un soldo (e senza un biglietto), e andava là dove giocava la Nocerina. E se qualche solerte controllore lo faceva scendere, aspettava in stazione e saliva sul treno successivo. Prima di arrivare allo stadio, passava in ritiro, chiedeva qualche soldo all’allenatore di turno, che nel suo gergo fantasioso diventa papà (chiedere, per dirne uno, a Luigi Delneri) e poi andava fare il tifo per i molossi, come facciamo tutti noi.

Se arrivava troppo presto? Te lo trovavi sdraiato su qualche panchina a riposare, come il buon Benino, il personaggio del presepe napoletano che, per niente infastidito dalla confusione di Betlemme, passa la notte santa a dormire.

Ieri Pierino ha festeggiato i suoi settant’anni a casa sua, nel nostro San Francesco. E i giocatori in campo hanno per vinto per lui. Per quel signore un po’ pazzo e un po’ saggio. Un signore che, scansando il tempo che passa, ha dedicato la sua a ciò che davvero conta nella vita: quei due colori, quel rosso e quel nero che ci fanno, ogni volta, emozionare.

Per concludere, mi perdonerà Luca Petrosino se mi permetto di parafrasare  il testo del suo bellissimo brano “Ciro e Giovanni” (dedicato ad altre due colonne del quotidiano nocerino), ma anche io: ti posso giurare che, in questa città, i migliori fanno i pazzi per non ritrovarsi in mezzo a tutti gli intrallazzi della normalità.

Auguri, Pierino, auguri rossoneri!

Francesco Belsito, ForzaNocerina.it

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