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DA ZERO A DIECI: strane presenze e strani risultati nella domenica dell’umiliante sconfitta col Matino

La Nocerina esce sconfitta dal Comunale di Ugento.  Una sconfitta che costa cara al tecnico Giovanni Cavallaro esonerato nella tarda serata di ieri. Riviviamo i momenti salienti della lunga domenica rossonera … da zero a dieci.

ZERO le partite scontate. Potrebbe essere il bello del calcio e preferiamo credere che sia così. L’imponderabilità è una caratteristica di questo sport, così può capitare che in una sola domenica tutte le squadre che occupano la parte bassa della classifica, si ergano a protagoniste di inaspettate vittorie, contro squadre che lottano per posizioni di vertice. Speriamo sia solo frutto dell’imprevedibilità.

UNO l’avvocato che non ti aspetti. Non è passata certamente inosservata, ai pochi cronisti provenienti da Nocera, la presenza del “legale avellinese” ad Ugento. Una doppia strana coincidenza. La prima apparizione al seguito della squadra rossonera, nel giorno dell’annunciata assenza del tifo organizzato, che coincide con una sconfitta cocente contro l’ultima della classe. Non è ben chiaro se la Nocerina soffra di alta quota o di “quota alta”.

DUE i tiri effettuati dalla Nocerina in circa 100 minuti di gioco al “Comunale” di Ugento. Davvero niente, considerando anche lo score del Matino nella casella goal subiti. La squadra pugliese è la terza del girone, in questa speciale classifica negativa. Che gli costa l’ultimo posto in classifica generale. Una prestazione quella degli uomini di Cavallaro davvero deprimente, che evidenzia tutte le difficoltà della squadra di proporre gioco, al di là delle “interviste impossibili” rilasciate dal tecnico.

TRE e mezzo, con un pizzico di generosità, a Vincenzo Venditti. Il portiere rossonero, che fino a ora ha tolto spesso e volentieri le castagne dal fuoco, pare avere una saponetta tra le mani sin dalla prima parata. La ciliegina sulla torta è rappresentata dall’uscita nel nulla che spalanca la strada a Morra per il gol decisivo. Speriamo sia solo una giornata storta.

QUATTRO come il mese di aprile, che per l’Italia ha un significato storico e patriottico. Il 25 aprile del 1945 ci fu la Liberazione dell’Italia grazie al fondamentale apporto dell’esercito “alleato” guidato dagli americani, Speriamo che un americano, di Boston, possa in questo 25 aprile liberare finalmente la Nocerina, dalla presenza di certe figure indegne di essere accostate al blasone rossonero. Che si dia inizio da subito al nuovo corso.

CINQUE i calciatori con caratteristiche offensive schierati contemporaneamente nella ripresa da Giovanni Cavallaro, che hanno prodotto un solo tiro, per giunta di un difensore, verso la porta del Matino. Quattro gli attaccanti schierati dal primo minuto, che hanno tirato una sola volta, nello specchio della porta avversaria, realizzando la rete con Dammacco, per il momentaneo vantaggio rossonero, che ha sancito, di fatto, la scomparsa dal campo della squadra.

SEI le reti subite dalla Nocerina in quel di Alberobello, in una gara giocata senza grinta e con la testa altrove dalla squadra rossonera. Ad Ugento la differenza sta solo nelle reti subite, grazie anche ai legni della porta di Venditti, che lo hanno salvato in tre occasioni, per il resto la prestazione è molto simile, del tutto opaca, con qualche alibi in meno.

SETTE-te cucù. Dopo una prestazione indecente della formazione rossonera, vista l’impossibilità del tecnico di presentarsi ai microfoni, ci aspettavamo qualche presenza di rilievo. Invece a metterci la faccia è stato il difensore Francesco Bruno. La dirigenza rossonera, ha preferito guadagnare in fretta e furia la via d’uscita dell’impianto pugliese, per poi lasciar parlare comunicati stampa notturni.

OTTO almeno le palle pericolose create dal Matino. Questa volta non abbiamo potuto ascoltare la solita solfa del tecnico rossonero, che analizzava la gara secondo il suo punto di vista, parlando delle tante opportunità create sotto rete dai suo ragazzi, Chi sa se nel suo conteggio post gara, contro il Matino, avrà ben visibile tutte le azioni, quelle degli avversari.

NOVE per cento, uguale novecento, circa i chilometri percorsi per raggiungere Ugento, e far rientro a Nocera. Distanza diventata siderale dopo aver assistito ad una indecorosa prestazione dell’ormai ex tecnico rossonero Giovanni Cavallaro. A fine gara scorgere qualche volto non affranto nel settore destinato ai pochi tifosi ospiti e ai tesserati rossoneri, ha reso ancor di più la giornata “pesante da digerire”.

DIECI ai tecnici e cronisti, senza problemi, giunti in quel di Ugento per la raccontare come sempre, le gesta della squadra rossonera. Un terreno di gioco poco gradito a parte della stampa nocerina, che ha disertato due su due, le gare sul campo salentino.

Francesco Cuomo

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