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TRIPLICE FISCHIO, la traversa ferma i molossi: lo stadio Italia si conferma tabù

Lo stadio di Sorrento si conferma tabù per la Nocerina. La squadra di Cavallaro torna nell’Agro con un punto in più, ma a ben vedere le occasioni maturate nella ripresa, la formazione rossonera può recriminare per due punti persi. L’ingresso di Dammacco ha rivitalizzato una squadra alla quale, nella ripresa, è mancato solo il gol.

IL PROTAGONISTA L’anagrafe dice 1999; sulla maglia c’è il 4; l’anno a Nocera è il secondo; il rendimento medio sfiora il 7. Sono i numeri di Pierfrancesco Vecchione. Il centrocampista di napoletano è stato l’uomo in più della Nocerina di scena allo Stadio Italia di Sorrento. Presente in ogni parte del campo, ha messo lo zampino in quasi tutte le azioni della Nocerina, non disdegnando di regalare ai suoi tifosi qualche leziosità. Continua così, molosso.

IL MOMENTO CHIAVE Corre il minuto numero 21 della ripresa. Gaetano Dammacco scalpita per entrare. Il tabellone della Nocerina indica che a lasciare il campo sarà il numero 30 Alessio Donnarumma. Ma non sarà così. Dopo qualche istante di esitazione viene richiamato in panchina il numero 7 Nicola Talamo. Cambiando l’ordine delle sostituzioni il prodotto non cambia: la Nocerina si vivacizza e comincia a guadagnare campo e collezionare occasioni. A due minuti dal suo ingresso in campo sarà proprio il numero 98 rossonero a cogliere una sfortunata traversa, episodio che rappresenta la perfetta metafora di un terreno di gioco che la Nocerina non riesce mai a violare.

DIETRO LA LAVAGNA Un giro a vuoto, dopo tre gol in cinque partite, ci può benissimo stare. Ma la prestazione di Nicola Talamo in quel dello stadio Italia di Sorrento è andata molto al di sotto dei limiti della sufficienza. L’attaccante rossonero non è stato mai incisivo e spesso è apparso lontano dalla manovra. Con la sua sostituzione e l’ingresso di Dammacco la squadra di Cavallaro ha cambiato decisamente passo. Una battuta a vuoto è fisiologica, l’importante è trarre dai momenti difficili gli stimoli per migliorare.

Francesco Belsito

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