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AVVOCATO CHIACCHIO: “C’è margine per il ricorso”

Quella di oggi non è una giornata facile. Il 29 gennaio del 2014 sarà ricordato sempre come la giornata in cui la Nocerina è stata colpita duramente dalla giustizia sportiva. Il popolo di Nocera si lecca le ferite e già volge lo sguardo al futuro. Alla possibilità di ricorrere in appello che permetterà di mettere in discussione la sentenza. Una sentenza che è di sicuro fra le più dure nella storia del calcio recente. Il movimento calcistico italiano ha celebrato diversi processi sportivi negli ultimi anni: si sono visti procedimenti per passaporti falsi, plusvalenze, doping e illeciti più o meno acclarati, con tesserati che hanno accomodato partite per “vincere facile”, con calciatori noti che sono passati in un lampo dall’album delle figurine alla foto segnaletica.

Un “gioco” fatto di Rolex e buste di patatine con sorprese da migliaia di euro, di flussi anomali di scommesse e di intercettazioni telefoniche. Le sentenze, in questi casi sono state sempre “morbide”. Si è sempre strizzato l’occhio alle squadre più importanti o che hanno tifosi influenti. Non è in questo novero di eletti la Nocerina, che per difendersi ha adoperato “solo” i suoi legali. Fra i quali figura l’avvocato Eduardo Chiacchio, figura di spicco del foro sportivo nazionale. Come sempre disponibile, il legale napoletano è conscio che la sentenza è dura ma anche onesto nel valutarla: “le motivazioni sono inappuntabili e per questo sarà difficile sovvertire completamente questa sentenza anche se il tutto dà l’impressione di derivare anche dalla grande rilevanza mediatica data alla vicenda”.

L’avvocato, valutato questo è soddisfatto del risultato raggiunto in questo primo grado di giudizio: Abbiamo lottato con le unghie e con i denti per far cadere la responsabilità diretta; se fosse stata confermata non avrei nemmeno pensato a far ricorso. Siccome ci viene contestata la responsabilità oggettiva, ci sono margini per poter lavorare in sede di appello”. Il legale ci spiega la “battaglia” per arrivare a questo risultato:”siamo arrivati ai ferri corti con Palazzi e con Artico con le nostre eccezioni preliminari, per le quali abbiamo speso tante energie e solo questo ha reso possibile il poter ancora sperare in un qualcosa diverso dalla radiazione; la sentenza non parla di radiazione ma questo dispositivo mira a tutti gli effetti a far scomparire la Nocerina. Il nostro obiettivo è quello di far scendere di nuovo la squadra in campo; un obiettivo che, vista la sentenza arrivata questa mattina, avrebbe la stessa valenza di resuscitare un cadavere in avanzato stato di decomposizione”.

La domanda sorge spontanea, quella sul futuro e sulle valutazioni per quanto riguarda il ricorso: “Il ricorso non è un ricorso al buio, proprio perché si partirebbe dalla responsabilità oggettiva: quello che mi fa piacere in questa fase è aver tirato fuori da una brutta situazione alcuni calciatori”. Sul mandato per il ricorso Chiacchio è in attesa di un cenno da parte della società rossonera:”A dir la verità al momento nessuna assegnazione di incarico è stata comunicata ma il mio studio, insieme allo studio Malagnini ed allo studio Aita, sta già valutando la sentenza e preparando gli incarichi, tutto per non farci trovare impreparati eventualmente ci venisse dato l’incarico”.

L’avvocato Chiacchio è un uomo di calcio oltre che un eccellente legale sportivo e chiude la telefonata ponendosi una domanda: “Come la prenderanno le altre squadre che con la Nocerina hanno perso dei punti per strada ora che a chi ancora deve giocare con la Nocerina verranno dati a tavolino i tre punti per la vittoria? E se proprio quei due punti persi all’andata nella prima giornata costassero al Perugia la vittoria del campionato?

Carmine Apicella, ForzaNocerina.it

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